LUOGHI DI PREVENZIONE - Centro Regionale di Didattica Multimediale per la Promozione della Salute
OBIETTIVI E RESPONSABILITA’ DI PROGETTO
 
OBIETTIVO GENERALE
 
Attivare e monitorare percorsi sulla rielaborazione dei vissuti di malattia e la modificazione degli stili di vita non salutari del paziente oncologico in fase di remissione e della sua famiglia, attraverso le azioni di educatori, operatori sociali e sanitari, operatori della ristorazione e della promozione della attività fisica, che abbiano acquisito competenze professionali di lavoro in rete, con stesura di protocolli di intervento operativo
Indicatore/i di risultato Attivazione di protocolli di intervento in almeno 2 Regioni su 4 e in almeno 2 Ausl della Regione Emilia Romagna
 
 
OBIETTIVO
SPECIFICO 1
Formare reti di operatori per il supporto integrato all’ammalato neoplastico e alla sua famiglia
 
Attività 1: costituzione gruppo di lavoro regionale e interregionale e condivisione degli strumenti operativi.
 
Attività 2: individuazione del gruppo di destinatari della formazione formatori (10 operatori per ogni Ausl coinvolta: 2 rappresentanti ass. di volontariato, 2 oncologi, 2 rappresentanti Sian, 2 rappresentanti Medicina sportiva, 2 rappresentanti cure primarie).
 
Attività 3: primo step: formazione formatori ; secondo step: formazioni locali; terzo step: supervisione sui territori; quarto step: supervisione e verifica approvazione protocolli.
Indicatore/i di risultato Numero di operatori e volontari formati in rete per la gestione dei percorsi assistenziali integrati: (almeno 40 operatori/ volontari, per ogni Regione coinvolta): 160 operatori/ volontari
 
 
OBIETTIVO
SPECIFICO 2
Attivare e monitorare percorsi sulla rielaborazione dei vissuti di malattia e la modificazione degli stili di vita non salutari del paziente oncologico e della sua famiglia attraverso le azioni di educatori, operatori sociali e sanitari, operatori della ristorazione e della promozione della attività fisica, che abbiano acquisito competenze professionali di lavoro in rete, con stesura di protocolli di intervento operativo che comprendano :
  1. percorsi di rielaborazione dei vissuti di malattia per gli ammalati neoplastici (percorsi di 12 ore di attività riservate a focus group, approfondimento dei vissuti di malattia con tecniche interattive e laboratori esperienziali,training di autoregolazione del comportamento e contrattazione di obiettivi di salute),
  2. percorsi sulla comunicazione efficace e la modificazione delle relazioni interpersonali nella rielaborazione della malattia rivolti a famigliari, volontari e operatori del settore (percorsi di 12 ore di attività con focus group, training di acquisizione della competenza trasversale di comunicazione efficace, laboratori espressivi, contrattazione di obiettivi di cambiamento degli stili di vita non salutari),
  3. percorsi di promozione dell’attività fisica con laboratori specifici e iniziative territoriali di prevenzione della sedentarietà e percorsi di educazione ad una alimentazione corretta attraverso l’attivazione di laboratori del gusto,
  4. attivazione di sportello oncologico e altre modalità di risposta di rete a esigenze logistiche della famiglia colpita da tumore
Attività 1: definizione organizzativa e predisposizione strumenti e materiale formativo per l’attuazione dei protocolli di intervento operativo;
Attività 2: attivazione percorsi ammalato neoplastico;
Attività 3: attivazione percorsi per famigliari ammalato neoplastico, volontari e operatori del settore.
Attività 4: stesura di protocolli d’intesa con UISP e altre Associazioni sportive per la realizzazione di percorsi di promozione dell’attività fisica rivolti a pazienti e famiglie; inserimento nei percorsi per ammalati e familiari di laboratori di rilassamento, ginnastica dolce, visualizzazione, meditazione, etc..
Attività 5: apertura sportelli oncologici e collaborazione con Associazioni di volontariato ( culturale, sociale, sanitario) per risposte di rete alle esigenze logistiche della famiglia colpita da tumore.
Indicatore/i di risultato Numero di utenti raggiunti, 500 circa (200 pazienti oncologici e 300 famigliari)
 
 
OBIETTIVO
SPECIFICO 3
Attivare e monitorare percorsi di approfondimento sulla prevenzione oncologica rivolti agli studenti del triennio di scuole secondarie di secondo grado, ponendo il focus dell’intervento sull’ empowerment nei percorsi di salute (per esempio: intervenendo nella modificazione degli stili di vita a rischio, favorendo la partecipazione alle campagne di screening, acquisendo coscienza dei propri diritti e doveri di cittadino nei confronti della salute) e realizzando interventi formativi sulla prevenzione oncologica in campo alimentare nei futuri operatori del settore (studenti degli Istituti Alberghieri). Attraverso la collaborazione con gli Istituti Alberghieri si attivano laboratori di cucina rivolti all’ammalato neoplastico e/o alla sua famiglia.
 
Attività 1: formazione congiunta operatori SIAN e Insegnanti Istituti alberghieri e predisposizione materiale per i laboratori info-educativi
Attività 2: preparazione dei laboratori di cucina
Attività 3: attivazione dei percorsi laboratoriali sulla educazione al gusto per ammalati neoplastici e famiglie
Indicatore/i di risultato Attivazione di almeno 3 Istituti scolastici in ogni Regione con formazione di almeno 10 docenti e 200 studenti per Istituto scolastico: destinatari 2400 , circa
Standard di risultato Più di 2400
 
 
OBIETTIVO
SPECIFICO 4
Applicare i protocolli sulla gestione integrata del progetto oncologico nei servizi delle regioni aderenti al progetto
 
Attività 1: definizione dei protocolli
Attività 2: condivisione e applicazione dei protocolli operativi
Attività 3: estensione alle Ausl delle altre regioni
Indicatore/i di risultato Attivazione dei protocolli : si/ no
 
 
OBIETTIVO
SPECIFICO 5
Validazione dei protocolli operativi e loro diffusione all’interno dei percorsi di cura integrati attivati
 
Attività 1: validazione dei protocolli
Attività 2: diffusione dei protocolli nei servizi di rete attivati
Attività 3: feedback e verifica
Indicatore/i di risultato Condivisione dei protocolli fra almeno 3 Servizi Sanitari e 2 Ass. di volontariato per ogni Ausl coinvolta
 

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